Mercoledì scorso il Teatro dei Rinnovati di Siena ha ospitato una versione “unconventional” della Suor Angelica di Giacomo Puccini, prodotta da AMAT. Lo spettacolo, che ha entusiasmato il pubblico presente, ha riscosso un particolare successo tra i giovani, accorsi numerosi per questa originale lettura dell’opera.
L’evento fa parte di Siena in Opera, il cartellone di teatro musicale e opera lirica promosso dal Direttore dei Teatri di Siena, Vincenzo Bocciarelli, con l’obiettivo di arricchire l’offerta culturale della Stagione, evocando le atmosfere dei grandi teatri lirici italiani e introducendo elementi di innovazione e accessibilità per coinvolgere un pubblico sempre più ampio.
La regia di Sergio Basile e la direzione musicale di Concetta Anastasi, a capo della Unconventional Orchestra di AMAT, hanno dato vita a una rappresentazione in chiave nuova dell’opera. L’apertura dello spettacolo, introdotto da Paola Benocci, ha sorpreso il pubblico con un prologo ispirato a una graphic novel ideata e scritta dal regista Sergio Basile e dagli studenti della classe V E del Liceo Galilei di Siena, sotto la guida del professore Andrea Sguerri, e illustrata da Spartaco Ripa, che ha anche progettato il disegno del suggestivo crocifisso che dominava il palco, realizzato dall’Accademia di Belle Arti di Firenze.
L’attrice Beatrice Rincicotti e l’attore Francesco Perinelli, hanno recitato l’intenso scambio epistolare, introducendo il pubblico alla narrazione. A seguire l’atto unico di Puccini, con un’apertura di impatto, sul fragore delle bombe della Prima Guerra Mondiale, durante un’offensiva austriaca. Maggio 1917, Monastero di Asiago: con l’affievolirsi della cortina di fumo, emergono i profili delle suore, con il volto coperto dalle maschere antigas. La flebile ed emozionante Ave Maria introduce un’unica grande azione scenica, che converge inesorabilmente verso l’epilogo, con un inaspettato colpo di scena sul finale, quando dal loggione cadono migliaia di volantini sul pubblico.
Il cast lirico, applaudito calorosamente, comprendeva:
Cristina Rosa nel ruolo della protagonista, Irene Zas nel ruolo della Zia Principessa, poi Francesca Lazzeroni, Costanza Renai, Anastasia Egorova, Keren Or Davidovitch, Alex Normanno, Sara Michelassi, Emma Alessi Innocenti e Gioia Pucci.
La partecipazione dell’Unione Corale Senese “Ettore Bastianini”, sul finale, ha completato l’emozionante quadro musicale e visivo, citazione della Pietà, sulla morte della protagonista.
A commento dell’evento Francesca Lazzeroni di AMAT, ha dichiarato:
“Si dice che il pubblico di oggi non sia portato per l’opera lirica; io direi invece che il melodramma è un genere lontano, perché il modo di proporlo al pubblico, nel tempo, è rimasto immutato e il distacco si è accentuato sempre di più. Ma è solo una questione di codici, l’opera è uno stile comunicativo ed è d’obbligo dare la chiave di lettura a chi non ce l’ha. Vedere tutti quei ragazzi così emozionati e trasportati dalla vicenda è stata una soddisfazione. Abbiamo dato loro questa chiave di lettura anche e soprattutto con il coinvolgimento personale di ognuno. Suor Angelica (al secolo Antonia Da Ponte) è un progetto iniziato quasi un anno fa ed ha previsto iniziative varie nelle scuole. Fondamentale, quindi, è stato preparare una narrazione precedente alla messa in scena dell’opera, attraverso la quale i ragazzi si sono appassionati e innamorati dei protagonisti di questa vicenda. Abbiamo visto come anche loro hanno un approccio alla vita “melodrammatico”, caratteristico proprio dell’età giovanile, quanto si vivono tutte le passioni in maniera totalizzante e dirompente. È stata di aiuto la costruzione del prequel, grazia alla graphic novel di Spartaco Ripa, all’inventiva di Sergio Basile e alla partecipazione diretta e coinvolta delle classi. Fondamentale per la comprensione anche il tipo di regia, dinamica, molto teatrale, anzi, come qualcuno ha osservato, cinematografica, dove musica, parola, gesto e azione nascono e vivono insieme, dando senso reale a quello che si fa e si dice. Insomma, a giudicare dalla reazione del nostro giovane pubblico, una scommessa vinta, direi; per questo ringrazio il Direttore dei Teatri di Siena per aver accolto la nostra idea di spettacolo lirico “non convenzionale”, inserendolo all’interno del Cartellone Siena in Opera.